mercoledì 18 febbraio 2009

Operazione Valchiria


Mi piacciono i film di guerra e quelli di spionaggio, sono un accanito lettore dei romanzi di Ken Follett. Il film di Bryan Singer racconta una storia vera, una storia di guerra e di spionaggio, il tentato omicidio di Adolf Hitler e il conseguente “quasi riuscito” Colpo di Stato del 20 luglio 1944. Quel fatidico giorno un gruppo di ufficiali della Wehrmacht tentò di arrivare al potere dopo aver “ucciso” il Fürer ed aver neutralizzato le SS grazie all’Operazione Valchiria. Il colonnello Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg http://it.wikipedia.org/wiki/Claus_von_Stauffenberg è il nostro eroe, colui che porta di persona l'ordigno esplosivo nella “Tana del Lupo” ed è testimone dell'esplosione. Il caldo di quel giorno fu determinante per le sorti della Germania, perché la riunione prevista nel bunker fu spostata nello chalet e Hitler grazie ad una serie di coincidenze si salvò. Ma i golpisti e la Germania non ne erano a conoscenza. Si sa già come va a finire tutta la vicenda, ma Singer riesce a catturare la nostra attenzione fino alla fine, mantenendo sempre alta la tensione. Un po’ come quando si guarda e si riguarda “Titanic” e si spera sempre che questa volta non affondi ! Così si spera che quel farabutto sia morto e che il golpe riesca. Il fallimento di questa operazione è dovuto alle comunicazioni. Se ce ne fosse ancora bisogno, il film dimostra quanto siano importanti le comunicazioni e l’informazione in generale in tempo di guerra, ma estenderei la considerazione anche in tempo di pace per il controllo del potere.
Se qualche sprovveduto non se ne fosse ancora convinto, questo film, ma soprattutto la vicenda narrata, dimostrano che chi volesse organizzare un colpo di Stato dovrebbe prima controllare le comunicazioni e l’informazione pubblica. Finchè viviamo in uno Stato dove l’informazione è libera e gestita da più soggetti possiamo stare tranquilli.

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